Per la prima volta la città di Bari ha ospitato il Campionato nazionale di Serie A1, A2 e B, uno degli eventi più importanti della ginnastica ritmica italiana, in una due giorni (45-6 Marzo) in cui i presenti sono stati testimoni di uno spettacolo meraviglioso, con una ginnastica ritmica di altissimo livello.
Organizzatore dell’importante manifestazione sportiva la società Ginnastica Iris – Giovinazzo – con il supporto della Federazione Ginnastica d’Italia, del Comune di Bari e del Comitato Regionale FGI Puglia.
In questa due giorni hanno avuto luogo il Campionato Italiano, evento che si svolge ogni anno anche allo scopo di decretare la società o le società che attraverso la conquista del podio rappresentano il meglio della ginnastica ritmica italiana.
Tenuto conto che ogni società ha la possibilità di accogliere una ginnasta straniera, potremmo addirittura affermare che siamo alla presenza dell’optimum della ginnastica mondiale. La ginnastica ritmica, uno spettacolo puro che nessun’altra disciplina riesce ad offrire, oggi trova manifestazione in un evento di elevata importanza che finalmente, per la prima volta, è stato possibile portare qui a Bari, nella nostra Puglia, grazie al supporto della società organizzatrice, la società Ginnastica Ritmica Iris di Giovinazzo.
Si tratta di una grossa realtà pugliese che attraverso i prestigiosi risultati ottenuti è riuscita ad arrivare ai vertici, fino ad aver raggiungere la serie A1. Lo scorso anno nella sessione suppletiva denominata Final Six la Iris è riuscita addirittura ad entrare nella classifica, qualificandosi al quarto posto. Se consideriamo che la ginnastica ritmica italiana da una quindicina di anni entra nei primi tre posti della ginnastica mondiale, un quarto posto in Italia equivale ad un quarto posto anche nel panorama mondiale.
Oggi il founder Sportale, Beppe Merola è presente al Palaflorio per seguire le fasi salienti di questo campionato.
Siamo con il Presidente della Federginnastica Puglia, Lorenzo Cellamare, per descrivere questo evento che, avendo riflesso in campo nazionale, ha attirato un grande pubblico. Il Presidente sottolinea che la tappa del Campionato Italiano di ginnastica ritmica a Bari rappresenta un riconoscimento importante per il movimento pugliese e che nel prossimo futuro si pone l’obiettivo di replicare eventi come questo per dar lustro a questa disciplina sportiva.
• Presidente nel panorama sportivo come si pone questo sport e come si colloca la vostra federazione in Puglia? Ritiene che la ginnastica ritmica abbia bisogno di una maggiore notorietà e della visibilità che merita?
“Confermo che molto c’è ancora da fare per riuscire a diffondere questa disciplina a livello sportivo. La ginnastica ritmica è una disciplina spettacolare, ma è nel contempo una disciplina sportiva. Per incrementare il numero di partecipanti bisogna agire prima di tutto sul numero delle società, puntando su un loro incremento in Puglia. Solo in questo modo si potrà ottenere un conseguente incremento del numero degli spettatori”.
• Presidente quante società risultano affiliate in questo momento in Puglia?
“Attualmente vi sono 70 società che sono riuscite a rimanere a galla, nonostante la pandemia, anche se sono stati registrati dei cali nella frequenza. Sono le stesse 70 società che avevamo nel 2019, associazioni che con grandi sacrifici e stringendo i denti sono riuscite a sopravvivere al Covid.
Ci aspettiamo che l’organizzazione di un evento come quello di oggi, quasi certamente, avrà una ricaduta. Oggi qui le tribune sono piene di genitori che, attratti dal grande spettacolo, molto probabilmente spingeranno le loro bambine a riprendere a frequentare le società di ginnastica. Poi dovrà essere compito dei tecnici curare le atlete individuando le potenziali campionesse. Solo così potremo riuscire a replicare eventi come questo che rappresenta sicuramente una bella vetrina per il nostro movimento sportivo”.
• Quanti atleti partecipano oggi a questa manifestazione, al campionato italiano?
“Si fa presto il conto: si sono iscritte 36 società italiane, ognuna composta da 5/6 elementi, quindi sono all’incirca 200 partecipanti. Ben 100 ginnaste provengono da ogni parte di Italia, anche se con mio grande rammarico sono poche le atlete provenienti dal sud Italia e questo ci tengo a sottolinearlo. Ll’iris è l’unica società del sud Italia ad essere rappresentata in Serie A1”.
• Esiste una differenza a livello tecnico tra ginnastica ritmica e ginnastica artistica?
“Sì, assolutamente sì! La ginnastica in generale nasce nel 1869 con attrezzi di ginnastica artistica, agli anelli, alla trave e alla parallela asimmetrica. Si tratta di attrezzi ginnici che hanno bisogno di un ambiente molto particolare esclusivo dato che è necessario piantarli nel palazzetto che da quel momento in poi diviene uno spazio non più condivisibile. La ginnastica ritmica è nata successivamente proprio per ovviare a questo inconveniente data che essa necessita solo di un tappeto che si può togliere e mettere in 3 minuti. Gli attrezzi della ginnastica ritmica – il nastro, il cerchio, la palla e le clavette – sono manuali e non hanno bisogno di altre applicazioni”.
• Lo spettacolo a cui stiamo assistendo oggi è molto gradevole. Presumo che dietro questa eleganza questi movimenti vi sia un lavoro abbastanza duro dal punto di vista fisico, che richiede anche energia, forza ed equilibrio.
“Lei ha proprio ragione! É proprio così! Ci tengo a sottolineare che la ginnastica in generale, data la sua complessità, richiede un lavoro durissimo ad alti livelli, che implica l’impiego di molte ore di lavoro al giorno. La ginnastica artistica contempla 6 diversi attrezzi, sia per la ginnastica maschile che femminile. I 6 attrezzi sono tutti complessi, e gli atleti devono imparare a destreggiarsi con ognuno di essi perché è come se fossero 6 Sport differenti. Lo stesso discorso vale anche per la ginnastica ritmica poiché è completamente differente avere in mano un nastro, un cerchio o una clavetta. Si tratta di un insieme di dinamiche complesse legate anche a resistenza fisica e che necessitano di un allenamento costante se si vogliono ottenere i risultati che danno vita allo spettacolo a cui stiamo assistendo al Palaflorio”.
• È importante l’ausilio della tecnologia per organizzare un evento come questo? Avete puntato sulla tecnologia e all’utilizzo della diretta televisiva e dei canali Social per raggiungere e coinvolgere un pubblico più vasto?
“Ritengo che tu abbia toccato un tasto dolente, anche se oggi è certamente meno dolente del passato. Oggi finalmente abbiamo un canale televisivo che si si sta interessando del nostro movimento sportivo, anche se arrivare fin qui è stato molto faticoso, dato che solo durante le Olimpiadi riuscivamo ad ottenere un po’ di visibilità. Avere il canale de La7 che si è interessato a noi e che ha ritenuto che questo spettacolo fosse di assoluto valore è un risultato fino a poco tempo fa impensabile, un risultato raggiunto finalmente con i successi ottenuti alle ultime Olimpiadi. Avendo osservato durante le ultime competizioni internazionali che il tempo impiegato dalle giurie per emettere i verdetti costituisce una pausa troppo lunga per quelli che sono i tempi televisivi, in questa competizione abbiamo organizzato le gare in maniera diversa: mentre le giurie giudicavano un numero, ne partiva subito un altro. Questi accorgimenti ci hanno consentito di mettere in piedi uno spettacolo da TV”.
• Ci sono in programma altri eventi sul nostro territorio e in particolare sul territorio pugliese?
“Non è semplice riuscire ad organizzare una manifestazione come questa che richiede cifre molto elevate che si aggirano intorno a 40/50.000 euro. Dietro eventi come questo c’è un grosso movimento: occorre individuare la giusta location, costituire una giuria composta da 30 persone che sopraggiungono da svariate località, procurare un impianto altamente tecnologico che comporta spese elevate. Occorre cercare delle aziende/imprese partner che sappiano dare il giusto valore al nostro movimento, un movimento sano e pulito e che vogliano puntare su di noi”.
• Presidente da quanti anni ricopre questo ruolo?
“Purtroppo un po’ mi vergogno a dirlo, ma sono ben 28 anni che ricopro questo ruolo. Ho preso la Puglia quando praticamente non esisteva a livello nazionale e con un’attenta azione di diffusione su tutto il territorio pugliese, sono riuscito a portare il numero dei tesserati delle 70 società da 2000 a 8000, riuscendo nel contempo ad avvicinare un pubblico crescente a questa disciplina. Il nostro sport molto spesso è definito secondario ma non lo è assolutamente e stiamo lavorando anche per promuoverlo sul nostro territorio, perché è in grado di sprigionare una grande energia sullo stesso”.
• Qual è oggi il suo desiderio più grande?
“Il mio desiderio è quello di trovare validi collaboratori e di riuscire a diffondere in maniera più capillare questa disciplina. A volte mi trovo di fronte ad amministratori locali con i quali faccio fatica a far capire di cosa parliamo quando si parla di ginnastica artistica. Manca la giusta cultura e manca la giusta visibilità.
Questa intervista serve proprio per far comprendere che esiste un movimento sportivo importante della Ginnastica in Puglia. Invito tutti i lettori a visitare le palestre per chiedere informazioni, perché questo è uno sport affascinante e completo che rappresenta a tutti gli effetti un fiore all’occhiello del nostro territorio. Voglio concludere affermando che la ginnastica a questi livelli è spettacolo, ma voglio anche sottolineare che la ginnastica è anche uno sport di base che serve come avviamento per altre discipline”.
• Oggi tra il pubblico ci sono delle atlete importanti?
“Sì, ci sono atlete famosissime di un recente passato come Marinella Falca che proprio nella ginnastica ritmica ha fatto parte del quintetto delle famose farfalle d’argento, un’atleta che ha partecipato a ben due Olimpiadi quelle del 2004 ad Atene e quella del 2008 a Tokyo.
Si tratta di un vero e proprio talento nato quasi per caso quando a Giovinazzo tutti praticavano gli sport rotellistici. Anche lei inizialmente ha praticato lo sport su rotelle per il quale è stata ritenuta subito non idonea. Questo la spinse ad optare per la ginnastica ritmica. A Giovinazzo esisteva una piccola società che si chiamava Iris. La piccola un giorno si ritrovò a passare dalla palestra dove vide un’atleta impegnata in un’evoluzione. Si innamorò di questo sport. Molto presto alcuni talent scout si sono accorti di lei e l’hanno portata subito a Desio vicino Milano dove ha vissuto per tanti anni da sola, quando invece sarebbe potuta restare qui con i suoi familiari. Io non permetterò mai più che una bambina venga portata lontano dalla propria famiglia e farò in modo che il percorso atletico sia sviluppato nella sua regione”.
Marina Basile (ufficio stampa Sportale)