MARTELLOTTA ORGOGLIO BARESE!
Il preparatore dei portieri dell’Olbia ci presenta Rinaldi prossimo al debutto in Nazionale Under 21.
In questi giorni non si fa parlare d’altro che della piaga del calcio scommesse e della ludopatia con diversi giocatori di prima fascia coinvolti.
Ci piace soffermarci sulle belle storie e realtà, quelle meno reclamizzate ma che sono la linfa vitale dello sport più amato.
Un concittadino barese, amico del Direttore di Sportale de Il calcio che ci piace da tanti anni, Fabrizio Martellotta, da sei anni è il riferimento dell’Olbia calcio squadra militante in Lega Pro.
Oltre alla nostra Nazionale maggiore impegnata al San Nicola e successivamente a Wembley contro l’Inghilterra, l’Under 21 sarà impegnata Martedì a Bolzano contro la Norvegia, match valevole per la qualificazione agli Europei di categoria.
Tra i possibili undici titolari, in rampa di lancio c’è il numero uno della squadra sarda,
Filippo Rinaldi, classe 2002, cartellino di proprietà del Parma.
Una soddisfazione importante per Martellotta, 44 anni, barese doc del quartiere Carrassi che da sei anni vive in terra sarda: “ vedere un ragazzo che approda in Nazionale è motivo di grande gioia ed orgoglio. Il nostro è un lavoro dietro le quinte, fatto spesso di rinunce e sacrifici. A Rinaldi dico di godersi il momento e di continuare a lavorare bene così come sta facendo da quando è arrivato ad Olbia.
Martellotta, al settimo anno in serie C, il sesto in Sardegna ci racconta la sua vita lontano dal capoluogo pugliese: “ quando si è lontani da casa c’è sempre nostalgia; fortunatamente ad Olbia sto bene, è una città che ricorda Bari ovviamente molto più piccola e più vivibile.
Legame continuo con il capoluogo pugliese, visto che l’allenatore dell’Olbia è Leandro Greco, ex calciatore che ha indossato la maglia biancorossa: “ la perdita della serie A in quella maniera, a due minuti dal traguardo, è un qualcosa che ti rimane. Da addetto ai lavori mi dispiace molto per Mignani ma serviva una scossa per non perdere un tifo meraviglioso come quello barese. “